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I fratelli Coen ticinesi: «Con l'autoironia abbiamo superato la vergogna»

CHIASSOI fratelli Coen ticinesi: «Con l'autoironia abbiamo superato la vergogna»

03.05.24 - 14:05
Piccoli commerci in crisi? Titolari di un negozio di abbigliamento, i due si sono rilanciati a suon di sketch demenziali sui social.
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I fratelli Coen ticinesi: «Con l'autoironia abbiamo superato la vergogna»
Piccoli commerci in crisi? Titolari di un negozio di abbigliamento, i due si sono rilanciati a suon di sketch demenziali sui social.

CHIASSO - Piccoli negozi in crisi? È un tema sempre più d'attualità. E spesso le società dei commercianti chiedono ai diretti interessati di provare a reinventarsi. I fratelli Carlo (57) e Italo (59) Coen di Chiasso sembrano avere recepito bene il messaggio. Con i loro sketch demenziali sui social network hanno rilanciato la loro attività. Quella di uno storico negozio di abbigliamento situato in Corso San Gottardo. «L'ha aperto nostro padre nel 1959, ai tempi dell'era dell'oro», ricorda Carlo.

Di tutti i colori – Dici fratelli Coen e ti vengono in mente Joel ed Ethan, anch'essi fratelli nonché registi di capolavori internazionali come "Il grande Lebowski" o "Non è un paese per vecchi". I fratelli Coen di cui parliamo in questo articolo sono più nostrani. Si muovono su Facebook, su Instagram, su TikTok e anche tramite gli stati di Whatsapp. I due fratelli Coen ticinesi sono ormai ovunque. E, come si nota dagli esempi allegati, ne combinano di tutti i colori. Urlano. Ridono. Fanno battute.

L'inizio col Covid – «Tutto è iniziato durante il picco della pandemia – spiega Carlo –. Eravamo chiusi in negozio a guardarci in faccia. A un certo punto abbiamo iniziato a fare delle dirette via Facebook. Per raccontare cosa avevamo in assortimento. E la gente poi ci chiamava e si faceva mandare la merce a casa».

«Non dobbiamo annoiare» – La svolta totale però è arrivata con TikTok qualche mese fa. «I tempi sono cambiati – riprende Carlo –. Non puoi più stare in negozio e sperare che i clienti arrivino. Devi fidelizzare con loro. Mantenere un contatto. E poi bisogna essere originali. Altrimenti la gente si annoia e non ti guarda. Dietro ogni video c'è un grande lavoro. Io e mio fratello ci consultiamo spesso su cosa possiamo inventarci. Facciamo tutto col telefonino».

«La buttiamo sul ridere» – Carlo evidenzia come in una fase iniziale imbarazzo e vergogna fossero dietro l'angolo. «Li abbiamo superati con l'autoironia. Se vuoi stare a galla oggi, l'imbarazzo te lo devi togliere. Abbiamo riscoperto una creatività da ragazzini. E anche se a volte possiamo sembrare assurdi va bene così. La buttiamo sul ridere. La gente per strada ci fa i complimenti. Addirittura ci hanno riconosciuti anche a Bellinzona, promettendoci che sarebbero venuti a comprare capi nel nostro negozio. Promessa mantenuta».

Costanza – Ed è un aspetto non da poco. Perché la domanda sorge spontanea: questo modo di comunicare porta poi dei frutti concreti? «Con questo sistema siamo riusciti ad attirare nuovi clienti. È ovvio che ci vuole una costanza pazzesca. Non puoi pretendere di pubblicare due video e avere il negozio pieno. Il processo è graduale. E sapete una cosa? Un giorno una persona ci ha anche detto che siamo così fuori dagli schemi che dovremmo pensare a organizzare una serata comica. Chissà...»

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COMMENTI
 

cle72 2 sett fa su tio
Un esempio per tutti. Bravi loto, complimenti. Invece di reclamare, dare colpe a destra e a sinistra, hanno reagito. Un plauso

UMARELL 2 sett fa su tio
Possi

Martino Vescovo 2 sett fa su tio
molto plugged-in... ma simpatici

Rusky 2 sett fa su tio
simpatici 😁
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